CIRKUS VOGLER
SPEAKING PARTS
È un lavoro focalizzato sui disagi psichici, emarginazione e disadattamento. Attraverso still life collage sperimentali e surreali questo progetto è una dichiarazione psicologica ed estetica ricca di simbologie e scenari grotteschi. Scatti fortemente influenzati da autori come David Lynch, Jung, Kafka. Più che un invito alla riflessione, questo progetto è un’immersione archetipica e un voler mettere in scena delle sensazioni, spesso perturbanti. Oggetti trovati, ritagli, pezzi vintage, scarti e rifiuti assemblati insieme e fotografati. La scelta del bianco e nero molto contrastato accentua la distanza e l’interpretazione personale della realtà.
All’anagrafe Romina Bracchi, Il nome Cirkus Vogler unisce l’idea del circo inteso come un insieme di anomalie spettacolari e luogo di magia e meraviglia, non privo di elementi di inquietudine, e il cognome ricorrente del personaggi bergmaniani nei film del regista più aperti all’onirico. Fotografa e videomaker che basa la sua ricerca sulla commistione tra analogico e digitale. La fascinazione per la matericità sempre presente nelle opere di Vogler, dialoga col digitale, attraverso filtri auto-costruiti e attingendo alla sua collezione di oggetti e carte vintage, dà vita a creazioni ibride.